>> LE ROCCHE DELL'ARGIMUSCO E IL BOSCO DI MALABOTTA

03-07-2021 11:00 -

Uno dei boschi naturali più caratteristici dell’isola, nell’antica parte chiamata inquietantemente Val Demone è il Bosco di Malabotta, in provincia di Messina, incastonato tra i comuni di Montalbano Elicona, Mojo Alcantara, Roccella Valdemone, Tripi e Malvagna, e dove l´Azienda Regionale Foreste Demaniali gestisce la Riserva naturale che lo racchiude. Custodi dell’area, provenendo da Montalbano Elicona, nobile borgo scelto per la residenza benefica e salutare di Federico II, appaiono sull’altipiano che da essi prende il nome le Rocche dell’Argimusco, enormi macigni (megaliti) di calcare che vento e pioggia hanno eroso, modellandoli in varie forme che hanno acceso la fantasia popolare e quella degli studiosi, per via della somiglianza con i dolmen e i menhir attorno ai quali i popoli celtici celebravano i loro riti religiosi.La Roccia Aquila, la roccia volto di donna, la roccia angelo orante nella suggestione delle loro forme è un’immagine effimera che vive solo nello spazio di una distanza, di una prospettiva invisibile. Appena si abbandona questa linea l’immagine svanisce, la pietra torna ad essere pietra e non c’è modo di convincere la roccia a restituirci la grazia di quegli esili profili. Ancora più in là, sparsi nella zona e lungo il cammino dei sentieri, si trovano anche i “cubburi”, costruzioni in pietra simili ai trulli pugliesi o ai nuraghi sardi, postazioni pastorali ricordo della vita agreste di uomini d’altri tempi. Suggestioni narrate, emozioni e sensazioni che la montagna offre, invitano in questi ambienti incantati dove la storia è passata lasciando le sue tracce solo nei dintorni e i cui itinerari escursionistici privilegiano nel rispetto della natura il trekking a piedi, a cavallo o in mountain bike.Dal parcheggio si scende a destra attraverso un fitto bosco di cerri, faggi e castagni, raggiungendo la ex caserma forestale, dove è possibile la sosta e rinfrescarsi. Proseguendo tra splendide piante di faggio con agrifoglio sparso si risale verso la sommità del Vallone Ca Devanne da dove, deviando a sinistra, si raggiunge la dorsale in prossimità di Serro Faita. Costeggiando le cime più alte della Riserva quali Pizzo Petrolo (1337 m.), Rocca Vuturi (1325 m.), monte Croce Mancina (1341 m.) si può ritornare all’area attrezzata di Monte Cerreto (1280 m.). Lungo la dorsale non sfuggiranno cer­tamente le piante secolari di Roverella dalle forme articolate e maestose. La dorsale è anche il luogo ideale per vedere volteggiare diverse specie di rapaci. Da qui, oltre a potere ammirare dall’alto i magnifici boschi della Riserva, si aprono panorami suggestivi sull’Etna, sulla Valle Alcantara e sulle cime più alte dei Peloritani (Montagna Grande, Rocca Salvatesta o di Novara).Meraviglie di sicilia. (fonte TREKKING:IT)